Negli anni Novanta, lo scenario della moda italiana subisce nuovi cambiamenti. Cominciano a svilupparsi vari fenomeni.
Globalizzazione: il settore si apre al resto del mondo e a nuovi mercati (Cina, India, Russia, Brasile). Si comincia a guardare sempre più a Oriente. Anche la moda italiana si apre a nuove culture: in questi Paesi vengono istituite nuove manifestazioni di settore e i grandi marchi cominciano a produrre abiti per culture diverse (Dolce & Gabbana, ad esempio, crea una collezione di hijab per le donne musulmane). Il Made in Italy comincia ad avere quindi un’accezione più ampia: non solo Made IN Italy, ma anche Made FROM Italy e Made BY Italy.
Esternalizzazione: con una nuova mobilità delle merci, prezzi più bassi e trasporti più veloci, alcune delle fasi di produzione vengono affidate a società esterne, spesso presenti in altri Paesi dove il costo di manodopera è più basso.
Operazioni finanziarie: capitali, spesso esteri, cominciano ad acquisire azioni dei grandi marchi, anche italiani (è il caso, ad esempio, di Valentino spa che è stato acquisito da un fondo del Qatar). Secondo Emanuela Scarpellini nel suo libro “La stoffa dell’Italia. Storia e cultura della moda dal 1945 a oggi” (Laterza, Roma-Bari, 2017), “l’Italia è l’unico paese avanzato a mantenere intatta la filiera produttiva del tessile-abbigliamento-calzaturiero di qualità. Questo spiega l’interesse per le imprese italiane, non solo marchi ma vere realtà industriali, acquistate per controvalori rilevanti, e di conseguenza la forza del Made in Italy”.
Oggi lo scenario è in forte cambiamento. Oltre agli atelier di lusso a marchio, comincia a nascere anche una moda a basso costo (la cosiddetta “fast fashion”) con una filiera produttiva più economica e veloce, si diffondono gli outlet e si sviluppa il commercio online. Tutto questo, però, non spaventa l’industria della moda italiana. Siamo sicuri che, così come questa ha saputo conquistarsi un ruolo di rilievo in ambito internazionale nonostante la forte concorrenza francese, inglese e statunitense, saprà farlo anche in futuro.
La moda italiana è sinonimo di eleganza, classe e qualità. Ma soprattutto è sinonimo di italianità. La moda italiana è Italia. Quella stessa Italia che dagli anni del boom economico ai giorni nostri, rimboccandosi le maniche, ha saputo conquistarsi pian piano un ruolo importante, apprezzato e riconosciuto in tutto il mondo. (5- fine) – Danilo Ruffo
(Una versione di questo testo è stato scritto nel 2018 e mai pubblicato.)
Storia della moda italiana:
Storia della moda italiana (1) – La moda è il nostro modo di vivere
Storia della moda italiana (2) – Perché è nata la moda italiana
Storia della moda italiana (3) – T-shirt e blue jeans, la nuova moda casual
Storia della moda italiana (4) – Da Roma a Milano, la capitale italiana della moda
Storia della moda italiana (5) – I nuovi scenari della moda italiana