I consigli di scrittura di Ken Follett: un percorso dalla prima idea alla pubblicazione

Scrivere un romanzo di successo è un’impresa complessa che richiede disciplina, immaginazione e una solida comprensione del mestiere. Ken Follett, autore di bestseller riconosciuto a livello mondiale, offre una guida dettagliata e pratica per aspiranti scrittori, delineando un processo che copre ogni fase, dall’ideazione alla pubblicazione. Il suo approccio è metodico, ma allo stesso tempo valorizza l’ispirazione e il contatto con il lettore.

Per Follett, la sfida basilare di ogni scrittore è semplice: creare un mondo immaginario e poi attirare il lettore in quel mondo. L’obiettivo personale di Follett è intrattenere, emozionare, spaventare e tenere il lettore costantemente “con il fiato sospeso, chiedendosi cosa succederà dopo”. Questo si lega al suo desiderio di scrivere una “prosa trasparente”. La sua aspirazione è che le sue frasi siano “facilissime da capire”, tanto che il lettore non debba rileggerle per afferrare il significato. Sebbene riconosca che altri scrittori, come P.G. Wodehouse o Dickens, possano adottare stili più elaborati e complessi per effetti diversi, il suo scopo è la chiarezza e l’immediatezza.

Il processo di Follett inizia con un’idea di base, qualcosa che possa essere espresso in “una sola frase”. Questa idea può essere, ad esempio, “una spia tedesca nell’Inghilterra in tempo di guerra” o “una famiglia di banchieri che perdono tutti i loro soldi”. Da qui, lo scrittore deve iniziare a elaborare questa idea di base. Follett stesso scrive la sua frase iniziale e poi cerca di espanderla a due, poi a tre, fino a trasformarla in paragrafi e pagine.

Durante questa elaborazione, è fondamentale immaginare i personaggi: da dove vengono, quali sono le loro motivazioni e come affronteranno i problemi che si presentano. L’obiettivo è creare personaggi interessanti e mostrare come le loro vite vengano sconvolte dagli eventi, come lottano contro le avversità e come trionfano. Follett enfatizza la necessità di riscrivere e “distillare” costantemente la storia, cercando di “creare situazioni drammatiche extra” dall’idea di base. Questo significa rivedere ciò che è stato scritto il giorno prima, frase per frase, per migliorarlo, rendendo ad esempio una scena più drammatica o un personaggio più interessante.

Un elemento fondamentale durante questo processo di elaborazione è la capacità di porsi domande continue sui personaggi e sui loro problemi: “quanto sono intelligenti, quanto sono coraggiosi e… di cosa hanno paura?”. Follett sottolinea che ogni piccolo cambiamento ha conseguenze sulla storia, e lo scrittore deve adattare la narrazione di conseguenza, vedendo ogni modifica come una fonte di nuove opportunità e nozioni.

Un consiglio chiave per aumentare l’impatto emotivo è “alzare la posta in gioco”. Se un personaggio trionfa, lo scrittore dovrebbe inserire all’inizio della storia l’idea che questo sia il tipo di successo che ha sempre desiderato. Allo stesso modo, se affronta qualcosa di spaventoso, si dovrebbe piantare il seme di questa paura profonda all’inizio della storia. Questo accresce l’emozione e rende gli eventi più significativi. Follett illustra questo concetto con l’esempio di una spia tedesca: non sta solo cercando di tornare a casa con informazioni, ma con informazioni che “cambieranno il corso della guerra”. Anche i personaggi che cercano di catturarlo devono avere una posta in gioco personale, come la necessità di riscattare un fallimento passato.

Durante il processo di elaborazione, Follett trae molte delle sue idee dalla ricerca. Per un romanzo sui banchieri vittoriani, leggere di come avevano successo, delle loro case, dei loro problemi domestici e del corteggiamento, ha fornito “idee per scene drammatiche”. Per un romanzo su una spia, la ricerca su treni, benzina e controlli di sicurezza ha suggerito scene in cui il personaggio principale è confrontato con un problema e deve essere “intraprendente e coraggioso per superarlo”. La ricerca alimenta l’immaginazione, ma Follett sottolinea che è sempre l’immaginazione a elaborare la storia. Per facilitare questo, si avvale di ricercatori professionisti che producono liste di letture, trovano articoli, libri fuori stampa, mappe e persino esperti da intervistare, assicurandosi che i fatti siano accurati.

La fase di elaborazione culmina nella creazione di una scaletta (outline) di 25-40 pagine dattiloscritte. Questa scaletta dettagliata presenta un riassunto capitolo per capitolo di ciò che accade nel libro e include “biografie sintetiche” di ogni personaggio. Il suo scopo principale è comunicare allo scrittore e ai suoi editori “quali sono i drammi” della storia.

Una volta completata la prima bozza della scaletta, Follett la sottopone a diverse persone, inclusi i suoi editori a New York e Londra, il suo agente e membri della famiglia interessati. Questo processo di ricezione di feedback esterni è fondamentale, anche se può essere “un po’ doloroso”. La critica onesta, anche da parte di “amatori”, è più utile di un semplice “è carino, tesoro”. È importante chiedere “perché ti sembra noioso? Che tipo di storia ti piace? Cosa la renderebbe interessante per te?”. Follett stesso riconosce che avrebbe voluto iniziare a farlo prima, per maturare più rapidamente come scrittore.

Ascoltare i commenti di tutti, dagli “amatori” agli “esperti intelligenti di narrazione”, cambia la percezione del proprio lavoro e permette di vederlo dal punto di vista del lettore. Ad esempio, un lettore potrebbe dire: “non voglio davvero leggere una storia su un uomo che picchia sua moglie”, un commento che potrebbe non riguardare la trama, ma la preferenza del pubblico, un aspetto che lo scrittore potrebbe non aver considerato.

Dopo aver ricevuto tutti i commenti, Follett riscrive la scaletta, spesso più volte. Tipicamente, ci sono una prima bozza, una seconda bozza e una scaletta finale, il che implica due cicli di feedback esterno. L’intero processo di ideazione, elaborazione, ricerca, stesura e riscrittura della scaletta richiede “circa un anno in totale”. È comune incontrare “false partenze”, come dedicare un mese a un’idea per poi abbandonarla. Solo dopo aver completato questo lungo processo, lo scrittore è “pronto a scrivere la prima bozza”.

Follett considera il passaggio dalla scaletta alla prima bozza la “parte più difficile dell’intero processo”. Mentre nella scaletta si ha il potere di cambiare qualsiasi cosa, dalla sessualità di un personaggio all’ambientazione dell’intero romanzo in Egitto, nella prima bozza la sfida è trasformare “ogni frase della scaletta in quattro o cinque pagine di prosa”. Questo è il momento del “vero lavoro di immaginazione”. Lo scrittore deve “far entrare e uscire le persone dalla stanza, descrivere la stanza e i vestiti che indossano” e, soprattutto, far sì che il lettore “condivida le loro ansie, speranze, trionfi e i loro sentimenti romantici”. Questo processo di “mettere carne sulle ossa” è il lavoro d’immaginazione più arduo. A Follett occorrono circa sei mesi per produrre una prima bozza completa. In questa fase, si concentra molto sui “meccanismi della storia” e sul “far funzionare bene tutti gli ingranaggi”. Questo è fondamentale per un romanzo popolare, dove “qualcosa accade continuamente” e le trame sono “molto fitte”.

Una regola importante, applicabile sia ai bestseller moderni che ai classici come “Orgoglio e Pregiudizio” o le opere di Dickens, è che la storia dovrebbe avere una “svolta” (story turn) ogni quattro o sei pagine. Una “svolta” è qualsiasi evento che “cambia la situazione drammatica di base”, sia in modo piccolo che grande. Un piccolo cambio potrebbe essere un ostacolo inatteso, come la neve che non si è sciolta. Un grande cambio, invece, potrebbe essere la morte di una persona chiave che conosce la strada, costringendo un “cambio totale di direzione”. L’obiettivo è che le svolte aumentino costantemente la tensione, sebbene non tutte debbano essere sfide; alcune possono essere trionfi. Tuttavia, è anche importante non andare troppo veloci: due svolte in quattro pagine significano che si sta procedendo “troppo velocemente” e non si sta estraendo “tutto il dramma e l’emozione da ogni scena”. La regola più importante nella stesura della prima bozza è “regolare il ritmo dell’azione correttamente”.

Una volta che la prima bozza è completa, Follett la sottopone nuovamente ai suoi editori, al suo agente e ad altri individui interessati per ulteriori annotazioni. A questo punto, i commenti non riguardano più la natura generale della storia, ma aspetti specifici: ad esempio, se una decisione di un personaggio è credibile, se il lettore prova abbastanza simpatia per un personaggio, o se c’è un argomento che è stato sorvolato e su cui i lettori vorrebbero maggiori dettagli.

Follett raccoglie tutte queste note, organizzandole per numero di pagina in raccoglitori ad anelli. Questo gli permette, durante la riscrittura, di avere la sua prima bozza su una pagina e i commenti delle persone sulla pagina opposta.

Per gli ultimi sei mesi del processo, Follett si dedica alla riscrittura, “pagina per pagina”. Una peculiarità del suo metodo è che non edita la prima bozza direttamente sullo schermo; invece, “ridigita ogni singola parola”. Questa pratica lo costringe a “riconsiderare ogni frase”, poiché ritiene di poter “quasi sempre trovare un modo per migliorare quasi ogni frase” che ha scritto.

Generalmente, ci sono solo due bozze principali: la prima e la seconda. Dopo la prima bozza, il libro è “quasi pronto”, e le modifiche alla seconda bozza sono spesso minime, se non inesistenti, se non per riscrivere “un paio di scene”.

Anche dopo la riscrittura, il processo non è finito. Ci sono alcune fasi finali:

1- Un copy editor esamina il manoscritto, individuando non solo errori di grammatica, ortografia e punteggiatura, ma anche “piccoli errori di trama o contraddizioni”. Follett definisce un buon copy editor “polvere d’oro”.

2- Si leggono le prove di stampa.

3- Infine, c’è la pubblicità. Follett dedica circa due mesi all’anno alla promozione dei suoi libri in vari Paesi.

Per Follett, l’industria editoriale è spinta dal desiderio di “giovani editori o piccoli editori” di “trovare uno scrittore sconosciuto e trasformare il libro in un bestseller” per avanzare nella loro carriera. Pertanto, se si scrive “qualcosa di buono”, gli editori saranno “entusiasti” e lo pubblicheranno con grande slancio e investiranno nella pubblicità.

Contrariamente all’opinione comune che sia “terribilmente difficile per un romanziere esordiente farsi pubblicare”, Follett afferma che “se sei bravo, non è così difficile”. Egli stesso ha avuto la sua prima opera pubblicata nonostante non fosse “molto buona”, perché l’editore ha riconosciuto il suo potenziale. Il compito dello scrittore è dimostrare la propria capacità. Per farlo, è necessaria una scaletta per mostrare la storia e il suo sviluppo, e almeno “alcune parti” del testo per dimostrare le proprie “capacità di scrittura” e il “potere delle parole”.

Anche se è raro che una scaletta e un paio di capitoli siano sufficienti per catturare immediatamente l’interesse di un editore (come accaduto a Nicholas Evans con “L’uomo che sussurrava ai cavalli”), è “più probabile che dovrai scrivere l’intero manoscritto” prima di riuscire a vendere il tuo primo romanzo.

Il modo migliore per ottenere la pubblicazione è attraverso un agente letterario. Per trovare un agente, Follett suggerisce di utilizzare risorse online come Writersnet, The Association of Authors’ Representatives (US) e Association of Authors Agents (UK), oltre alle Pagine Gialle. È consigliabile contattare gli agenti chiedendo se sono disposti a leggere un manoscritto di un autore esordiente. È fondamentale inviare il proprio lavoro a agenti specializzati nel proprio genere; non ha senso inviare un fantasy a un agente di libri accademici. Se la lettera di presentazione è ben scritta, è probabile che un agente accetti di esaminare il libro. Da quel momento in poi, “nulla importa se non la qualità del tuo lavoro”.

Il percorso di Ken Follett dalla prima idea alla pubblicazione è un esempio di rigore, dedizione e una profonda comprensione delle dinamiche narrative e di mercato. I suoi consigli offrono una mappa dettagliata per chiunque aspiri a diventare un romanziere, enfatizzando l’importanza di un’idea solida, di una pianificazione meticolosa, di una revisione implacabile e della capacità di ascoltare e integrare i feedback. Il successo, secondo Follett, dipende dalla qualità del lavoro e dalla capacità di connettersi profondamente con il lettore.

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